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BABAYAGA

Storia di una strega

Autore: Claudio Massimo Paternò 

Regia: Claudio Massimo Paternò

Interpreti: Ingrid Monacelli – Laura Ladislava Dujsikova 

Produzione: MTTM – Micro Teatro Terra Marique – APS

Debutto: 21 novembre 2021

Durata: 50 minuti

Target: 4 +

Tipo drammaturgia: Contemporanea

Linguaggio : Teatro d’attore, Figure animate in lana intrecciata 

Descrizione:

Cosa vuol dire essere diversi? È qualcosa che ha che fare con la nascita oppure con i sentimenti? Potrebbe spiegarlo bene Yaga, che fin da bambina è sempre stata presa in giro dai suoi coetanei e schernita perché aveva un dente solo e una personalità forte. Crescendo, il mondo non è stato molto più dolce, con lei, infatti ha subito vessazioni e maldicenze di ogni tipo, che l’hanno convinta (o costretta) ad allontanarsi dalla società e a rifugiarsi nella sua pittoresca casina nei boschi, in compagnia solo dei suoi animali, di un cancello arrugginito e di un salice. Rifugge il mondo, Yaga, ci ha provato ma ha capito che il mondo non è posto per lei. 

Forse però non è la sola a cercare rifugio nel bosco. Anche Michetta, bambina orfana e sensibile, amante del canto e buona d’animo, subisce le vessazioni dei suoi crudeli compagni di classe e fugge, scappa di casa. 

L’incontro tra le due sembra essere inevitabile e fatale… ma saranno in grado di fare nascere un’amicizia? Oppure si tratta della solita fiaba riguardante una strega che mangia i bambini smarriti?

   La tradizionale fiaba russa viene reinterpretata in chiave contemporanea, puntando il dito su tematiche quali il bullismo, l’accettazione del diverso e la cooperazione. La narrazione procede con ritmo incalzante e con accattivanti effetti scenici, che permettono di moltiplicare la profondità dell’argomento. I piani di lettura sono moltissimi e tutti facilmente leggibili per i bambini. Una fiaba che fa riflettere, sorridere, divertire e anche un po’ commuovere.

Nota di regia:

Yaga e Michetta sono due figure che rappresentano la diversità. Entrambe oggetti di pregiudizio da parte della comunità, sono emarginate e viste come strane. Vittime di bullismo decidono di seguire due strade differenti: Yaga l’autoisolamento e la fuga dal confronto in primis da sè stessa, Michetta l’autoformazione e un processo che la porterà ad accettare la propria diversità. I destini dei due personaggi sono legati tra loro e l’evoluzione della prima è in relazione con l’evoluzione della seconda. Entrambe impareranno innanzitutto a comprendersi, accettarsi e a rapportarsi con l’altro in modo costruttivo.

Un viaggio “fantastico” nella foresta tenebrosa del proprio inconscio

Riferimenti educativo-pedagogici: 

  • Bullismo
  • Diversità
  • Inclusione
  • Accettazione delle differenze dell’altro
  • Educazione emotiva
  • Elaborazione del lutto
  • Crescita personale

VUOTI

Autore: Claudio Massimo Paternò

Regia: Claudio Massimo Paternò

Interpreti: Ilaria Pigliautile – Francesco Rinaldi

Produzione: MTTM – Micro Teatro Terra Marique – APS

Debutto: 31 luglio 2021

Durata: 50 minuti

Target: 16 +

Tipo drammaturgia: Contemporanea

Linguaggio : Teatro d’attore

Descrizione:

Erano due amici e una corda. Anzi, erano due amici e una bottiglia. No, erano due amici e un palloncino, ma che poi siamo sicuri che questi tue personaggi siano veramente amici e che non si limitino a sopportarsi a vicenda, ognuno troppo preso dalla pedissequa ricerca di se stesso, del suo filo da seguire, del groviglio da sviscerare per portare avanti tutti i suoi pensieri…?

Entrando nel mondo scenico che viene creato dalle intuizioni, dai dialoghi serrati e dai movimenti, fluenti o improvvisi, dei due personaggi, sembra di aggirarsi su un pianeta sconosciuto, in un mondo altro con tratti grotteschi e surreali che vertono tra l’aulico e l’effimero, tra il serio e il faceto, tra il filosofico e il grossolano. 

 Lo spettacolo si interroga ma permette anche di ridere/sorridere: siamo più logica o senso? E se fossimo entrambi? Esiste una vera solidarietà umana o siamo ognuno preda del proprio egoismo? Siamo davvero esseri ‘vuoti’, riempiti solo di aria? Oppure siamo pieni di aspettative ed illusioni, come quelle racchiuse all’interno di un’allettante bottiglia di vino d’annata che non si riesce in alcun modo ad aprire?

Nota di regia:

Vuoti è un’allegoria della condizione contemporanea dei 30enni: inattivi, inoccupati, disoccupati, alla ricerca di una propria identità, senza punti di riferimento, schiacciati dalla società, soli, vuoti; in cerca di qualcosa che allo stesso tempo li riempia di contenuti effimeri e li svuoti dalle proprie ansie. In scena 2 personaggi, ispirati ai personaggi beckettiani di Vladimiro ed Estragone, figure eccentriche, infantili e naif e una bottiglia (metafora di noi stessi). I due sempre in confronto tra loro, tra contrasti e punti in comune sono in attesa di soddisfare le proprie necessità. Tuttavia l’azione gira intorno alla bottiglia, protagonista non protagonista. Nel gioco di metafore il tutto rappresenta, allora, la dinamica contorta, spesso contraddittoria, che ognuno ha dentro: un costante groviglio di pensieri, idee, paure, esaltazioni, gioie e dolori.

Riferimenti educativo-pedagogici: 

  • Interrogazione sull’esistenza
  • Cooperazione
  • Accettazione dell’altro
  • Dialogo attivo
  • Evasione dalla realtà

LEGGERA

Autore: Claudio Massimo Paternò e Caterina Luciani Messinis

Regia: Claudio Massimo Paternò

Interpreti: Caterina Luciani Messinis

Produzione: MTTM – Micro Teatro Terra Marique – APS

Debutto: 4 Luglio 2022

Durata: 50 minuti

Target: 16 +

Tipo drammaturgia: Contemporanea

Linguaggio : Teatro d’attore

Descrizione:

“Mamma sei morbida, calda e profumata, mamma…

Voglio stare sempre abbracciata a te…” In uno spazio bianco, spoglio, con pochi oggetti essenziali ed evocativi, alcune luci proiettano immense ombre sulle pareti candide e una persona, sola, racconta il dramma che vive in se stessa, nelle sue prigioni fisiche e mentali.

“Leggera” descrive la fame, non solo quella materiale ma anche la fame di affetti, di comunicazione, di sensazioni. Un bisogno che la protagonista tenta di compensare in un perpetuo aggrovigliarsi nel proprio labirinto fatto di piccoli gesti ossessivo-compulsivi, nel controllo di ogni particolare, nella ricerca costante della perfezione.

Lo spettacolo testimonia un momento della vita di una giovane donna, attraverso una narrazione indiretta, composta da frasi sconnesse e ripetitive, da immagini potenti e da una intensa carica emotiva.

Riferimenti educativo-pedagogici: 

  • Educazione emotiva ed affettiva
  • Contrasto ai disturbi alimentari
  • Accompagnamento alla crescita in età adolescenziale e post adolescenziale
  • Invito all’introspezione e all’auto analisi
  • Critica all’abuso nell’utilizzo dei Social Network
  • Attenzione alle disfunzionalità famigliari e ai disturbi psichici ossessivo-compulsivi

L’APPARENZA INGANNA

Autore: Claudio Massimo Paternò Sceneggiatura originale ispirata all’’Ispettore Generale’ di Gogol.

Regia: Claudio Massimo Paternò

Interpreti: Cristiano Calisti, Nicola di Filippo, Fabio Furiosi,  Ingrid Monacelli, Virginia Rimagnoli, Emilio Rosolia, Paolo Salvucci, Raffaele Silvani.

Produzione: MTTM – Micro Teatro Terra Marique – APS

Debutto: 20 giugno 2016

Durata: 70 minuti

Target: 16 +

Tipo drammaturgia: Contemporanea

Linguaggio : Teatro d’attore

Descrizione:

Vibrante ed accattivante commedia ricca di equivoci e di comicità, portata in scena da una dinamica compagnia d’attori più volte premiati all’interno di differenti concorsi teatrali.

   La trama sembra lineare: figlia del sindaco, adolescente, vuole andare a studiare Medicina, invece di sposarsi con uno dei partner politici del padre, per favorirne la rielezione. La madre trama alle sue spalle, svilendo qualsiasi iniziativa personale della giovane e cercando per lei a ogni costo lo spasimante più promettente. La povera ragazza non può contare nemmeno sul sostegno del padre, che, pur essendo il sindaco, si rivela un fantoccio piagnucoloso e privo di nerbo, totalmente avvinto nelle trame della scaltra megera che ha sposato. Sembra tutto perduto. Sembra vana ogni speranza. Sembra che il dolore debba regnare sovrano, così come lo sconforto… 

… quando all’improvviso, per una serie imprevista di equivoci, arriva un giovane povero, in compagnia di un eccentrico cantante fallito ma di grande ambizione, che potrebbe aiutare la protagonista a realizzare il comune intento di dedicarsi alla carriera universitaria e, chissà, magari anche farle battere il cuore…

Una commedia vivace e ricca di dinamiche comiche che permette di ridere, interrogandosi sul ruolo dell’ego all’interno della società, ponendo l’accento sulla (ri)scoperta del dialogo costruttivo tra le generazioni e sul rispetto per le ambizioni personali. Stavolta senza inganno… almeno in apparenza!

Riferimenti educativo-pedagogici: 

  • Rispetto interpersonale
  • Crescita ed emancipazione
  • Superamento del contrasto generazionale
  • Corruzione

UN SOLDATINO

Autore: Claudio Massimo Paternò e Laura Liotti, ispirato a “Il tenace soldatino di stagno” di H. C. Andersen

Regia: Claudio Massimo Paternò

Regia visuale: Mario Mirabassi

Interpreti: Claudio Massimo Paternò, Ingrid Monacelli

Produzione: MTTM – Micro Teatro Terra Marique – APS e TFU – Teatro di Figura Umbro

Debutto: 14 aprile 2018

Durata: 50 minuti

Target: 4 +

Tipo drammaturgia: Contemporanea

Linguaggio : Teatro d’attore e di figura

Descrizione:

Il mare in tempesta, una barca in balia dei marosi, un naufragio. Quindi l’alba e un uomo che per rilassarsi tutte le mattine si siede in riva al mare. Ed è proprio dal mare che parte la questa storia. Si perché il mare porta a riva tante cose “alcune inutili ma altre che servono a crescere”.

Un soldatino è la riscrittura a più livelli della famosa fiaba di Andersen. Qui però il viaggio del protagonista della nota storia si intreccia con la storia carica di speranza e necessità di un migrante, uno come tanti che è costretto a separarsi dalla sua terra e dai suoi cari per realizzarsi e sfuggire alla povertà. 

E se il soldatino riabbraccerà solo per un attimo la sua amata ballerina, prima di sciogliersi nel fuoco, il nostro migrante si avvierà ad attraversare il mare, con una valigia di cartone e lasciando alla propria “ballerina” il suo cuore rosso d’amore.

E alla fine… scarpe, tante scarpe quelle che il mare porta a riva, quelle di chi come il soldatino è riuscito solo per un attimo a sfiorare la propria felicità.

Riferimenti educativo-pedagogici: 

  • Viaggio
  • Emigrazione
  • Autodeterminazione
  • Emozioni 
  • Elaborazione del lutto

IL SEGRETO DEL BOSCO

Autore: Claudio Massimo Paternò e Eleonora Cecconi

Regia: Claudio Massimo Paternò

Interpreti: Claudio Massimo Paternò – Ladislava Laura Dujsikova/Ingrid Monacelli 

Scenografia e figure animate: Mario Mirabassi

Produzione: MTTM – Micro Teatro Terra Marique – APS e TFU – Teatro di Figura Umbro

Debutto: 2017

Durata: 50 minuti

Target: 4 +

Tipo drammaturgia: Contemporanea

Linguaggio : Teatro d’attore, Figure animate

Descrizione:

Il bosco ci racconta una paradossale storia notturna sulla diversità, sul riconoscimento di sé e sul pregiudizio. Un’avventura che alterna toni delicati, leggeri ed ironici e che vede protagonisti due animali (una civetta e un pipistrello) spesso visti in modo negativo e sinistro. Essi si rivelano creature delicate, timide, sognatrici, portatrici di valori e sentimenti universali quali l’amore, la tenacia, l’amicizia. Due creature essenziali per l’eco-sistema ed oggi in pericolo di estinzione. Due animali notturni che hanno un singolare destino: avere molte cose in comune ma essere tra loro irrimediabilmente lontani, perché uno predatore dell’altro.

Un giovane pipistrello orfano si innamora di una civetta canterina che si sta preparando, a dispetto dei pregiudizi, a partecipare al “Festival del Canterino Notturno” (che sarà mostrato come parodia di festival canori ben più famosi). Il pipistrello è convinto di essere un uccello ma un topo gli dimostra di non essere altro che un topo con le ali e di essere una delle prede preferite di uccelli notturni proprio come la civetta.

Nonostante questa differenza il pipistrello non si da per vinto e si dichiara. La civetta però pensa solo alla sua imminente performance e liquida velocemente il suo spasimante. 

Arrivato il momento dell’esibizione la civetta si trova ostaggio di un gruppo di zanzare golpiste e il pipistrello (tra i più grandi predatori di zanzare) la libererà. Tuttavia la differenza di specie c’è e i due capiscono che potranno convivere felicemente solo nella loro differenza.  

  

Riferimenti educativo-pedagogici: 

    • Diversità
    • Riconoscimento di sé
    • Autodeterminazione
    • Emozioni

    PICCOLA FIABA

    Un po’ da ridere un po’ da piangere

    Autore: Antonio Moresco

    Regia: Alessandra dell’Atti 

    Interpreti: Alessandra dell’Atti

    Scenografie e costumi: Tiziana Cavallucci

    Installazioni: Jody Francesco Businaro

    Movimenti scenici: Aldo Redina.

    Musica: Guido Affini

    Luci: Stefano Mazzanti

    Produzione: MTTM – Micro Teatro Terra Marique – APS e FUSEUM – Parco museo di Brajo Fuso//Centro d’arte e cultura

    Debutto: 17 giugno 2022

    Durata: 55 minuti

    Target: 8 +

    Tipo drammaturgia: Contemporanea

    Linguaggio : Teatro d’attore, Teatro di narrazione

    Descrizione:

    Cosa accadrebbe se all’interno di una scuola una bidella un po’ fata o un po’strega decidesse di mettere zizzania tra i bambini facendoli innamorare tra di loro come i grandi?

    Che cosa accadrebbe se i corridori di quella scuola non facessero che risuonare di sospiri e lamenti a causa di tutti i sogni infranti, i cuori spezzati, le gelosie e i tradimenti prodotti dal terribile incantesimo?

    E cosa accadrebbe se due bambini, entrambi curiosamente affetti da sonnambulismo, camminassero ogni notte per mano sopra i tetti della città, immuni all’incantesimo della strega, perché loro sono davvero innamorati reciprocamente… (o almeno così pare…)?

    Il mondo fantastico di Sonnambulina e Sonnambulino, narrato da Antonio Moresco in “Piccola fiaba un po’ da ridere un po’ da piangere” è davvero una favola complessa e dalle tinte, ora fosche, ora luminose, sempre molto profonde e struggenti, tanto da poter essere non solo una splendida narrazione per bambini ma anche una complessa metafora per gli adulti. 

    Il mondo dei sentimenti viene indagato in chiave onirica e surreale; la luna parla e così anche gli animali della notte; magie, pozioni e grottesche dichiarazioni agli scopini del water o ai fazzoletti usati saranno azioni narrative emozionanti. Ogni elemento, compresa l’interpretazione, l’allestimento e i costumi, concorrono alla sublimazione dell’atmosfera, rendendosi capace di toccare le corde più profonde dell’animo umano. Facendo un pò ridere e un pò piangere, come nella vita. 

    Riferimenti educativo-pedagogici: 

    • Educazione sentimentale e affettiva
    • Accettazione del diverso
    • Interconnessione tra i diversi piani di realtà
    • Superamento delle paure, in particolare dolore e abbandono
    • Immedesimazione nella trama fantastica
    • Sostentamento al processo di crescita fisica ed emotiva

    A DUE PASSI

    Autore: Gennadi N. Bogdanov, Claudio Massimo Paternò, Marcelo Bulgarelli

    Regia: Gennadi N. Bogdanov

    Interpreti: Claudio Massimo Paternò, Marcelo Bulgarelli, Thiago Ruffoni

    Produzione: MTTM – Micro Teatro Terra Marique – APS e Rakurs Teatro (Brasile)

    Debutto: 3 maggio 2017

    Durata: 50 minuti

    Target: 18 +

    Tipo drammaturgia: Contemporanea

    Linguaggio : Teatro di movimento, teatro di immagine, teatro di figura

    Descrizione:

    Se è vero che ogni essere umano è una storia, allora è anche vero che ogni essere umano può raccontare la propria storia attraverso i mezzi espressivi di cui dispone: la voce, lo sguardo, i gesti, la postura … i piedi! Certo, perchè no? Anche con i piedi! I passi infatti possiedono dentro di loro l’immensa capacità ritmica e la complessa abilità di farsi narratori di un evento scenico.

    “A Due Passi” è uno spettacolo recitato unicamente con i piedi e con le gambe degli attori, che il pubblico vede a diverse altezze mentre un sipario copre il resto del corpo degli interpreti. Ogni scena, apparentemente scollegata, concorre a sviluppare la trama della storia e a colorare le immagini che vengono, di volta in volta, proposte. Le gambe e i piedi degli attori, presentandosi in sempre nuovi contesti, costumi e ritmi, sembrano quasi dotate di parola.  

    Due attori alle prese con un sipario rotto, decidono di continuare il loro spettacolo: the show must go on. Ora un manichino che prende vita, ora un mostro di peluche, ora una coppia intenta a danzare un sensuale tango, ora una vecchina alla ricerca del proprio gatto, ora un clown, ora un politico dittatoriale e corrotto… tutti i personaggi e le scene concorrono allo svolgimento complessivo del tema drammaturgico: la separazione. In una dinamica meta teatrale, alla fine dello spettacolo, gli stessi 2 attori si “separeranno” dal proprio teatro e dal proprio pubblico.  Tuttavia è necessaria una prospettiva e la fine, l’errore, non è mai una fine, ma sempre un punto di partenza da cui ripartire; un momento per apprendere e da cui ripartire.

    Riferimenti educativo-pedagogici: 

      • Educazione all’errore
      • Cooperazione
      • Linguaggio del corpo metonimia

    LA GALLINELLA ROSSA

    Autore: Claudio Massimo Paternò

    Regia: Claudio Massimo Paternò

    Interpreti: Claudio Massimo Paternò – Virginia Romagnoli; Maria Chiara Fiorucci (arpa), Monica Fagioli (flauto), Luca Maiolo (violino), Filippo Pambianco (percussioni)

    Produzione: MTTM – Micro Teatro Terra Marique – APS

    Debutto: 4 febbraio 2019

    Durata: 40 minuti

    Target: 2 – 7 anni

    Tipo drammaturgia: Contemporanea

    Linguaggio : Narrazione, Musica dal vivo.

    Descrizione:

    È difficile trasformare il grano in pane, difficile farlo da soli. Tuttavia l’impegno e la responsabilità permettono ad una gallinella rossa di farlo tutta da sola. Agli altri animali della fattoria (un gatto, una papera e un cavallo), che le negano di volta in volta l’aiuto, non resta che disperarsi per non poter partecipare alla festa finale. 

    Il pentimento, tuttavia salva tutti. Gli animali capiscono di aver sbagliato e invitati anche loro alla festa capiscono che la collaborazione e l’amicizia sono il bene più prezioso. Una fiaba contadina inglese dell’800 proposta tra teatro e musica partendo dalla sperimentazione di Pierino e il Lupo di Prokoviev. I personaggi, infatti sono interpretati dai 4 strumenti musicali più la voce di Virginia Romagnoli (esperta del Metodo E. Gordon) che attraverso la loro dinamica e le loro interazioni musicali interpreteranno le azioni dei protagonisti. Tutta l’azione scenica sarà svolta in mezzo al pubblico, che sarà immerso nello spettacolo e coinvolto direttamente nell’azione scenica. 

    Lo spettacolo ospita brani di autori del repertorio classico internazionale e i canti specifici del Metodo E. Gordon. Il pubblico sarà coinvolto nell’azione scenica toccando oggetti e rispondendo a semplici sollecitazioni sonore. 

    Riferimenti educativo-pedagogici: 

    • Ciclo del grano
    • Cooperazione
    • Inclusione
    • Accettazione delle differenze dell’altro
    • Apprendimento induttivo
    • Abitudine all’ascolto attivo
    • Coordinamento visivo-auditivo
    • Scoperta degli strumenti musicali e della musica d’insieme

    I MUSICANTI DI BREMA

    Autore: Fausto Marchini adattamento dalla fiaba originale dei fratelli Grimm

    Regia: Fausto Marchini

    Interpreti: Emanuela Faraglia, Nicol Martini e Claudio Massimo Paternò

    Produzione: MTTM – Micro Teatro Terra Marique – APS

    Debutto: 6 marzo 2022

    Durata: 45 minuti

    Target: 3 +

    Tipo drammaturgia: Contemporanea

    Linguaggio : Teatro d’attore e Teatro di Figura

    Descrizione:

    Chi non conosce la celebre fiaba classica dei Musicanti di Brema? Quattro anziani animali, un asino, un cane, un gatto e un gallo che, ormai giunti al tramonto della loro vita e non più funzionali per assolvere alla funzione che avevano egregiamente portato avanti in gioventù, decidono di scappare dai relativi padroni e di dirigersi a Brema, un luogo dove la vita sembra essere più libera e lieta e dove potranno dedicarsi a coltivare la loro vera vocazione ed ambizione: la musica! Lungo la strada gliene capitano di tutti i colori… 

    La versione classica viene un po’ rielaborata da Micro Teatro per attualizzare il messaggio originale della fiaba, rendere il linguaggio più apprezzabile dal giovane pubblico, inserire una coinvolgente canzone che l’intera sala non potrà dimenticare e arricchire l’allestimento con intelligenti trovate sceniche, come il gioco delle ombre cinesi. In questa versione, ecco apparire sulla scena: l’Asino CLAUDIO che vuole essere un giocoliere… invece viene continuamente frainteso e picchiato; il Cane LAMPO che ama rincorrere il suo osso tutto il giorno… in fondo è il cane più veloce del mondo, la Gatta MIMMA che desidera solo partecipare a Masterchef con la sua ‘deliziosa’ Ratta-tuia… e il Gallo MARTIN che, pur essendo una banderuola, grazie alla fantasia diventa un abile interprete di piano bar … e la mattina dorme!

    Riferimenti educativo-pedagogici: 

    • Cooperazione
    • Inclusione
    • Accettazione delle differenze dell’altro
    • Coordinamento ritmico
    • Sviluppo delle attitudini ed ambizioni personali
    • Spirito di amicizia