Direttore pedagogico: Gennadi Nikolaevic Bogdanov Coordinatore artistico: Claudio Massimo Paternò
Direttore pedagogico: Gennadi Nikolaevic Bogdanov Coordinatore artistico: Claudio Massimo Paternò
RESIDENZA ARTISTICA UMBRA
Baci Botte e... Champagne
spettacolo tratto da due atti unici di A.P. Cechov e un intermezzo di Tristan Remì
con
Nicola di Filippo, Valentina Pippi, Emilio Rosolia, Federico Sisani
Direzione e messa in scena di
Claudio Massimo Paternò
Anton P. Cechov, maestro del teatro mondiale, ci lascia due atti unici per testimoniare come tutto il mondo giri al contrario. Che la vita sia fatta di grandi scontri o da inevitabili equivoci; che la comicità sia nella natura dell'essere umano; che basti osservarlo per ridere.
In questo spettacolo si ride dell'amore e di come esso possa nascere da uno schiaffo o da un semplice: «No!». Si ride dell'uomo e della donna. Si ride di come in un batter di ciglia tutto possa cambiare nelle relazioni umane.
L’autore russo ci mostra come l'essere umano viva sempre in un costante contrappunto, su un filo sospeso e come gli animi umani siano in un ascensore che sale e scende.
Questo è il bello della vita!!! Perché non riderne e gioirne?… E allora champagne, champagne, champagne per tutti… che le bollicine ci solletichino le labbra in un grande sorriso!!!
Lo spettacolo è dedicato alla memoria del maestro e regista russo Vsevold E. Mejerchol'd assassinato nel 1940. Lo spettacolo è un montaggio di 2 atti unici (La proposta di matrimonio e L'orso) divisi da un intermezzo clownesco di Tristan Remì (La bottiglia di champagne).
Cosa accomuna i due drammaturghi? Il sottile gioco di relazioni, il continuo ribaltamento dei rapporti di forza, la sorpresa, la violenza e l’ironia.
E se in Cechov la dinamica delle relazioni calata in un ambiente reale rende quanto mai grottesco e surreale lo svolgersi dell’azione scenica, in Remì il surrealismo grottesco della relazione tra i due protagonisti è metafora della realtà. Due facce della stessa medaglia: l’essere umano.
Nello spettacolo si ride non tanto di ciò che si dice ma di come i protagonisti sovvertono la quotidianità e l’ovvio. Si ride per le sorprese che i due drammaturghi riescono a creare, si ride per l’inatteso che aspetta lo spettatore “dietro l’angolo”.
Un spettacolo leggero che tra baci e botte porta sempre ad un lieto, inaspettato e frizzante finale.